Riapre la Loggia dei Vini dopo il primo intervento di restauro, donato da Ghella
11-11-2024
A conclusione del primo intervento di restauro, ha riaperto al pubblico la Loggia dei Vini a Villa Borghese, originale ed elegante architettura a pianta ovale impreziosita da decorazioni e affreschi, edificata tra il 1609 e il 1618 per volontà del cardinale Scipione Borghese e utilizzata per riunioni e feste conviviali durante il periodo estivo.
Il restauro è stato realizzato grazie a una donazione di Ghella, effettuato da R.O.M.A. Consorzio con la cura scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
La Loggia dei Vini fa parte di un complesso architettonico che comprende anche la sottostante grotta, destinata alla conservazione dei vini e collegata al Casino Nobile di Villa Borghese attraverso un passaggio sotterraneo. Da tempo chiusa al pubblico, dopo alcuni interventi compiuti nel corso del Novecento, la Loggia torna ora a rivivere al termine del primo dei tre lotti di restauro che ha interessato la volta interna, con le cornici in stucco e l’affresco centrale - realizzato dal pittore Archita Ricci e raffigurante Il Convito degli dèi - i pilastri, danneggiati da infiltrazioni d’acqua e le scale d’accesso.
“Dopo il Giardino delle Erme, inauguriamo oggi un altro prestigioso spazio a Villa Borghese, la Loggia dei Vini, che torna a essere aperta al pubblico dopo un intervento di restauro realizzato grazie a una donazione di Ghella e con la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina", ha dichiarato l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. "Questo - ha aggiunto - è un importante tassello della riqualificazione del nostro patrimonio storico e artistico, in cui l’arte contemporanea si affianca al restauro di uno spazio pubblico. Con questa riapertura portiamo avanti due delle principali missioni culturali che Roma Capitale ha perseguito con questa amministrazione: la valorizzazione dei luoghi e la promozione culturale”, ha concluso Gotor.
I prossimi due interventi saranno dedicati alla restituzione degli intonaci dei pilastri interni e della parte esterna dell’edificio, al ripristino dell’emiciclo e della sua pavimentazione in cotto.
Crediti fotografici Daniele Molajoli, Paolo Fusco